1
10
1
-
https://www.arxiupmaragall.catalunyaeuropa.net/files/original/21/1648/0000000954.pdf
261f237507e2ca4168758291f0909c81
PDF Text
Text
Quotidiano fondato da Antonio Gramsci il 12 febbraio 1924
Anno 85 n. 252 - venerdì 12 settembre 2008 - Euro 1,00
«Ai miei tempi se uno voleva essere
iniziato al sesso e non trovava signorine
disponibili, doveva rivolgersi a chi per
mestiere faceva quella attività. Oggi i
www.unita.it
ragazzi non hanno più questa esigenza, noi ragazzini dovevamo arrangiarci
in quanto le ragazzine sono più
andando con le prostitute. I ragazzi
intraprendenti dei maschi. In passato
oggi non hanno più questa necessità»
Filippo Berselli, An, presidente Commissione
non era così, le ragazze non la davano e
Giustizia del Senato, ApCom 10 settembre
Caos e ricatti, l’agonia di Alitalia
Il colloquio
Pasqual Maragall
LA BATTAGLIA
MEMORIA
Stallo nella trattativa notturna tra ultimatum e proteste. Sacconi: firma ora o mai più DELLA
C
C
Cortei e scioperi, a Fiumicino cancellati decine di voli. Il Pd: un enorme pasticcio
LAUDIA
■ Ultime ore di drammatica
trattativa per Alitalia. La notte
che il ministro Sacconi definisce
decisiva - «o si firma ora o mai
più» - inizia con un muro contro muro tra governo, Compagnia aerea italiana e sindacati.
Le posizioni appaiono lontanissime e i «tavoli tecnici» vengono sospesi. Tutte le organizzazioni degli assistenti di volo definiscono irricevibile la proposta della Cai. Che però insiste: «L’unica base di partenza resta la nostra piattaforma contrattuale».
Al tavolo anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Gianni Letta, il commissario
straordinario Fantozzi e l’amministratore di Intesa SanPaolo,
Passera.
Ultimatum e ricatti hanno scan-
dito la lunga giornata di trattativa assieme ai cortei e alle proteste dei lavoratori. Già dalla mattina si erano formati presidi davanti al ministero del Lavoro,
con fischi e contestazioni all'arrivo del leader della Cisl, Raffaele
Bonanni. Da Napoli sono arrivati i «duri» dell’Atitech con bandiere e striscioni, creando problemi al traffico nel cuore di Roma. A Fiumicino il personale di
terra si è riunito in assemblea
per tutto il giorno, con conseguenti disagi per i passeggeri:
più di trenta i voli Alitalia cancellati. Poi l’ennesimo ultimatum
del governo: «O si chiude subito
o c’è il fallimento».
Rossi, Di Giovanni,
Salvatori, Ugolini
alle pagine 2 e 3
FEDERALISMO FISCALE
L’INTERVISTA
CONSIGLIO DEI MINISTRI
MARTA VINCENZI
SÌ DEL GOVERNO
IL SUD PAGHERÀ
PIÙ TASSE
«NOI SINDACI
NEL PD
COME MONADI»
Fantozzi e Di Giovanni a pag. 4
Carugati a pagina 9
UCCHIARATO
appuntamento è nel suo
L’
studio di ex presidente della Generalitat (Governo della
Manifestazione dei lavoratori dell’Alitalia davanti al ministero del Lavoro
Foto Ansa
Regione autonoma), un appartamento spazioso e luminoso al
quarto piano di un palazzo modernista. Il terrazzo offre una
spettacolare vista sull’incrocio
tra le due strade più importanti
di Barcellona, la Diagonal e il Paseo de Gracia. A destra la Pedrera, la Rambla e il mare; a sinistra
il Tibidabo, le ville dei quartieri
alti, gli uffici in cui nuovi e vecchi barcellonesi lavorano per
combattere l’incubo della crisi
economica che si avvicina. Maragall, classe 1941, il sindaco socialista delle Olimpiadi del
1992, il più longevo (15 anni alla guida della città di Gaudí), il
più fantasioso, il più amato e il
più temuto, chiama al telefono
la sua assistente, Norma, poco
prima dell’ora fissata: «Vi aspetto in strada, scusatemi, oggi ho
voglia di stare all’aria aperta».
segue a pagina 13
Staino
Sicilia, operai costretti a pagare il pizzo L S L
Commissione Ue
A INISTRA
I sindacati: in alcune aziende gli imprenditori fanno la «cresta sui salari» CERCA EADER
PAOLO SOLDINI
Pd
IL FEDERALISMO
DEI VALORI
GIUSEPPE A. VELTRI
a nascita di un partito è
sempre un evento traumatico, la nascita di un grande partito nazionale è caratterizzata da un delicato equilibrio tra un «core» di valori ed
una capacità di adesione ad
un territorio vasto e variegato nei suoi interessi e bisogni.
segue a pagina 26
L
■ Un fenomeno molto diffu-
IL CASO
so nelle piccole imprese della Sicilia: il dazio richiesto dalle cosche agli imprenditori viene
«socializzato» con i dipendenti.
Anzi, per la precisione, a volte
pagano soltanto loro.
Ma ribellarsi è difficile. Nell’Isola il lavoro scarseggia e gli operai sopportano e sono costretti
a inghiottire amaro pur di non
perdere un salario da fame. I sindacati di Caltanissetta la chiamano «la cresta sullo stipendio». Parla Giuseppe Nicosia,
sindaco di Vittoria: «Qui tagliamo le tasse a chi denuncia i
clan».
Andriolo a pagina 8
Postfascisti e secessionisti
Gli «allergici» alla Costituzione
■ di Marcella Ciarnelli
La Costituzione è rigida. Ma per
alcuni sembra sia anche indigesta proprio per questa sua caratteristica. Ecco, allora, che il giorno
dopo le parole del presidente della Repubblica «sulla questione
aperta» che è la piena identificazione che ci dovrebbe essere da
parte di tutti nei principi e nei valori della Carta, da Forza Italia ar-
riva l’attacco al sistema di elezione del presidente della Repubblica, dettato dalla Costituzione e seguendo il quale al Quirinale è stato eletto anche Giorgio Napolitano. Per il coordinatore azzurro,
Denis Verdini, è «anomalo» il sistema di elezione del Capo dello
Stato che andrebbe «corretto».
segue a pagina 5
ove mesi. Un autunno già
N
quasi iniziato, un inverno,
una primavera: alle elezioni europee di inizio giugno la sinistra rischia di veder congelata
per chissà quanto tempo dentro i rapporti istituzionali dell’Unione la deriva a destra che
va manifestandosi in quasi tutti
i Paesi del continente. Il pericolo incombe non solo sulla sinistra, ma anche su quelle parti
del centro democratico e liberale che non condividono i sussulti di nazionalismo, di strisciante xenofobia, di egoismo sociale e regionale, le terapie economiche lacrime e sangue.
segue a pagina 12
DONAZIONI, QUELLO STRANO BLACK-OUT DI 24 ORE
CARLO MONETA
accaduto un giorno all’inizio di settembre. Per la priÈ
ma volta, in Italia, un’intera
giornata è trascorsa senza che si
verificasse alcuna donazione di
organi. Considerate bene le date: i medici trapiantologi ritengono che il fatto, inedito e grave, sia correlato alle polemiche
accese dalla pubblicazione su
L’Osservatore Romano, il 2 settembre scorso, di un fondo in
cui si metteva in discussione il
principio della morte cerebrale.
L’articolo firmato da Lucetta
Scaraffia, esponente del Comitato nazionale di bioetica, è stato poi sconfessato dalle autorità
vaticane, ma intanto L’Osservatore lo aveva pubblicato.
segue a pagina 10
l’Unità + € 8,50 libro “Il mestiere di vivere”: tot. € 9,50;
FRONTE DEL VIDEO
MARIA NOVELLA OPPO
Il buco nero della tv
IN OCCASIONE della rievocazione dell’11 settembre abbiamo rivisto in tv il buco orrendo lasciato dalle Torri Gemelle. E abbiamo
scoperto che decine di inchieste sono in corso sugli affari più o meno sporchi di una ricostruzione mai fatta. Possiamo capirlo: tutto il
mondo è paese ed è paese anche New York. Invece, quello che
non riusciamo a capire è il buco nero dell’esperimento Cern. In tv
tante parole, ma nessuna abbastanza chiara. Il lessico scientifico
non è contenibile nei tempi e negli spazi televisivi e l’infinito non è
uno spot. Come quello del ministro Calderoli, che ha detto l’esatto
contrario di quel che vuole fare e cioè costruire un Paese per i ricchi e uno per i poveri. Che è un tipo doppio si capisce anche dagli
incredibili pantaloni arancione che portava nelle riprese esterne,
mentre al tavolo della conferenza stampa mostrava solo la giacca
scura d’ordinanza. Allo stesso tavolo si è vista poi la ministra Carfagna, bella in tenuta da educanda, adatta per perseguitare le prostitute, ma ovviamente solo quelle di strada che sono le più povere.
Arretrati € 2,00 Spediz. in abbon. post. 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Roma
�13
venerdì 12 settembre 2008
«Ho sostenuto Zapatero
ha vinto la candidatura
grazie ai maragallisti
ma poi mi ha fatto fuori»
IL COLLOQUIO
SINDACO DI BARCELLONA tra il 1982 e il 1997 e
presidente della regione autonoma catalana tra il 2003
e il 2006, parla con «l’Unità» di valore della memoria.
Nel suo caso è un valore speciale: Pasqual Maragall è
malato di Alzheimer. È questa una delle pochissime
interviste che ha rilasciato nell’ultimo anno
■ di Claudia Cucchiarato / Segue dalla prima
S
eduto su una panchina, assorto
nella lettura di un manoscritto
pesante, prende appunti e corregge. “È la mia biografia. L’ho registrata su decine di nastri negli ultimi mesi e questo è il risultato:
più di 300 pagine”. Il libro uscirà
in Spagna a novembre: è la vita
di Pasqual Maragall, la storia della Barcellona moderna e della Regione autonoma che ha governato per tre anni prima che Zapatero lo deponesse nel 2006 a favore dell’attuale presidente, José
Montilla. “Ci sono molti errori,
purtroppo”, si scusa. Deve verificare ogni parola, ogni dato. “Ci
sono lacune che riempio piano
piano, rileggere e cercare di ricordare mi aiuta, i medici dicono
che scrivere è terapeutico”.
I medici gli hanno diagnosticato
l’Alzheimer poco più di un anno
fa. Non gli è mai stato nascosto
nulla: la perdita della memoria
per un uomo che incarna la memoria di una comunità è un lutto di tutti. Ha commosso amici e
avversari politici quando ad ottobre del 2007 ha dichiarato in
pubblico:
soffro
di
“Eisenhower”. L’ha detto così, citando il presidente americano
che aiutò Franco ad entrare nell’ONU, per ripicca, con quella
sua autoironia pungente e saggia. “Sono stato obbligato a rendere pubblica la mia malattia perché un collega, il delegato del governo catalano a Madrid, aveva
commentato alcune mie dichiarazioni dicendo che stavo male
psicologicamente e fisicamente”. Raimon Martínez Fraile fu
destituito dall’incarico in seguito a quella vicenda. Oggi Maragall non ricorda il suo nome.
Ha creato una fondazione che
raccoglie fondi per la ricerca sul-
Maragall, la malattia
la memoria e la politica
la sua malattia, ha inaugurato
un blog su internet. Parla un italiano perfetto, si ferma spesso a
cercare la data, il nome, la parola
che gli sfugge. La moglie, Diana
Garrigosa, la compagna di una
vita, lo scorta ovunque, “lei era
la mia memoria anche prima della malattia”, sorride Maragall.
Continua a scrivere, accetta pochissimi inviti,
Tra le sue battaglie più tenaci c’è
la formazione di un partito democratico catalano che unisca
centro e sinistra, indipendentisti
e federalisti sul modello americano e sulla scia dell’esempio italiano. “Io ero presente alla fondazione del Partito Democratico
italiano. Sono convinto che questo tipo di partiti dovrebbero essere presenti in tutti i sistemi politici”. Maragall si rifiuta di pensare che Silvio Berlusconi abbia vinto le elezioni per meriti propri:
“sono sbalordito perché credo
che la sinistra italiana abbia delle
persone brillanti, una classe poli-
«Il partito socialista
spagnolo come quello
catalano lavora
ancora su un modello
troppo rigido»
tica capace e di grande qualità. Il
Partito Democratico è l’unico futuro possibile per un centro-sinistra ragionevole. In Europa siamo abituati a partiti di matrice religiosa, i democristiani, socialisti,
repubblicani, comunisti... sono
il risultato della laicizzazione della religione, di una fede in sostanza. In America i partiti sono
“options”, non sono credenze
bensì posizioni in merito a determinate questioni, è questo il futuro, credo che in Europa dovremmo rendercene conto al
più presto perché altrimenti la
«Il partito democratico
è l’unico futuro possibile
per un centro-sinistra
ragionevole»
La scheda
L’11 settembre
della Catalogna
Pasqual Maragall
sindaco di
Barcellona durante
le Olimpiadi del
1992
politica non avrà più senso”.
Un’altro elemento che Maragall
non smette di elogiare sono le
primarie: “Non è la cupola del
partito che deve decidere i candidati. Il Pd italiano l’ha fatto, è stato un parto difficile, per ora non
ha dato i frutti che ci si aspettava,
ma non è detto che non sia servito”. “Il Partito Socialista spagnolo lavora ancora su un modello
troppo rigido, verticale. C’è bisogno di una struttura più flessibile
e ampia, meno religiosa, appunto”. È vero comunque che Zapatero è stato coraggioso: “sì, ha separato la politica dalla religione,
si è opposto alla Chiesa e l’ha fatto perché lui era un federalista come me, Io ho appoggiato la sua
candidatura nel 2002 contro
quella favorita di José Bono, proprio perché avevamo una visione politica simile. Lui era un perfetto sconosciuto nel partito, è
venuto a Barcellona e ci siamo capiti subito. I nove voti grazie ai
quali ha vinto la candidatura era-
no quelli dei “maragallisti”. È curioso, io l’ho appoggiato e sostenuto, poi è stato proprio lui a farmi fuori”.
E’ una personalità fortissima e indipendente. Da un anno non è
più iscritto al partito socialista,
ha restituito la tessera. Era tra i
fondatori del PSOE, E’ stato per
la vicenda dello Statuto autonomista. “Zapatero doveva ricambiare l’appoggio dei socialisti catalani alla sua candidatura”, spiega Maragall, “allo stesso tempo
era cosciente del fatto che si stava accollando una responsabilità difficile. A Madrid non puoi essere catalanista, ti fanno fuori,
perciò lui è stato abile, ha stretto
patti anche con altri, con il partito Convergencia i Uniò, il mio
avversario diretto. In cambio del
loro voto favorevole sullo statuto che avevo scritto io ha promesso la mia uscita di scena”. Un tradimento in piena regola ma lui
non serba rancore, dice.
“L’importante è continuare ad
immaginare il futuro”, insiste. Albert Einstein diceva che l’immaginazione è più importante del
sapere. “Bisogna essere coraggiosi, aprire cassetti che altri non
hanno saputo aprire, viaggiare
con la fantasia e sognare, sbagliare se necessario, perché solo così
possiamo costruire un mondo
migliore”. Lui, a Barcellona, è stato il sindaco del sogno. Ccosa sogna Maragall in questo momento? “Il mio sogno sono i miei nipoti. In politica: la vittoria di
Obama. Vorrei andare a festeggiare con lui e dirgli alcune cose
prima di dimenticarle”.
Si parla molto di memoria in Spagna. La settimana scorsa il giudice Garzón ha annunciato un processo per il recupero della dignità delle persone morte durante la
guerra civile e la dittatura. Migliaia di cittadini scavano in cerca
delle fosse comuni in cui giaciono altrettante migliaia di cadaveri. “È necessario recuperare i corpi per chiudere la ferita, seppelli-
re i propri morti per concludere
un’epoca di transizione lunga e
ricca di menzogne. Tuttavia,
non sono favorevole alle celebrazioni, credo che sia molto più importante recuperare la memoria
di chi ha vissuto quegli anni, fare
reportage che spieghino ciò che
è successo, insegnarlo nelle scuole. Non credo che sia necessaria
una “legge della memoria”: quello che dobbiamo fare è raccontare ai nostri nipoti quel che abbiamo vissuto perché non si ripeta e
ridare dignità a un passato di cui
non si è potuto parlare fino a pochi anni fa”.
Mentre parla viene interrotto costantemente dai passanti che lo
ringraziano. Lui dà la mano a tutti: “vede? Io sono un malato di
lusso, come posso dimenticare
chi sono e quel che ho fatto se
non smettono di ricordarmelo?”. In pochi minuti si forma
una fila di persone. Prima di ritornare alla correzione delle sue memorie accetta un’ultima doman-
Ieri in Catalogna era il
giorno della Memoria. La
«Diada de Catalunya» è una
Festa Nazionale unica al
mondo perché ricorda la più
grande sconfitta del popolo
catalano e il sacrificio di chi
l’11 settembre del 1714 morì
durante la caduta di Barcellona
sotto l’assedio delle truppe
borboniche, vicenda che ha
messo fine all’indipendenza
catalana. È stato proprio
Maragall il presidente che ha
recuperato la celebrazione: dal
2003 è stato reintrodotto l’atto
ufficiale della «Diada» nella
sede del Governo della
Generalitat, nel parco della
Cittadella, luogo in cui si
consumò la sconfitta.
«Bene le primarie
Non è la cupola
del partito
che deve decidere
i candidati»
da: quale sia il ricordo che in lui è
vivo in lui con più forza. “Tutti
mi dicono che a questa domanda devo rispondere: l’approvazione dello statuto. È vero, lo ricordo perché mi ha cambiato la vita
ma non lo ricordo con gioia. Il
momento più bello è stato il giorno in cui Barcellona è stata nominata sede delle Olimpiadi. Per
mesi ho vissuto nelle case dei cittadini per sapere quali erano i
problemi di ogni quartiere, per
costruire una città migliore.
Quello sarà l’ultimo ricordo a
sparire, ne sono sicuro”.
Linea dura su terroristi e pedofili, Zapatero riforma il codice penale
Creato un registro per chi compie abusi sessuali sui bambini. Prevista la castrazione chimica volontaria per reati sessuali
■ di Toni Fontana
La svolta era nell’aria da gennaio, da quando a Siviglia venne
trovato il corpo della piccola Mari Luz, 5 anni, assassinata da un
pedofilo e da quando, il 7 marzo, 24 ore prima delle elezioni,
venne ucciso dall’Eta un ex consigliere socialista, Isaias Carrasco. Da queste due date la Spagna si interroga, litiga e discute
sul da farsi. Mercoledì, a poche
ore dal patto tra Psoe e Pp per il
rinnovo della presenze nel Consiglio generale del potere giudiziario, il «Csm», due ministri del
governo Zapatero, il titolare della Giustizia Bermejo e quello dell’Interno Rubalcaba, hanno fatto conoscere i tratti salienti di
una riforma del codice penale tale da sconvolgere alcuni capisaldi del diritto in Spagna. Le pene
contro terroristi, pedofili e violentatori verranno inasprite. La
novità più rilevante delle modifiche che saranno discusse alle
Corte «entro l’autunno» appare
l’estensione fino a 20 anni della
libertà vigilata per terroristi e
«delincuentes sexuales» che, a
detta delle autorità carcerarie,
non appaiono «ravveduti» do-
po aver espiato la pena. Per
quanto riguarda la lotta alla pedofilia gli spagnoli intendono
creare «immediatamente» (lo
ha detto ieri Rubalcaba) un «registro de pederastas», sezione
dell’archivio penale, che permette di identificare «immediatamente» l’autore di un abuso
contro minori. Si parla (ma su
questo i due ministri sono rimasti sul vago) dell’introduzione
della castrazione chimica per i
pedofili. I ministri senza dilungarsi sul tema hanno specificato
che gli accusati di abusi dovranno accettare volontariamente
l’intervento. I ministri hanno
parlato di «collaborazione indispensabile» dell’imputato.
Altre innovazioni, non di poco
conto, si annunciano per l’autunno. Val la pena di elencarle
anche perchè in molti casi ricordano le discussioni in corso in
Italia. Coloro che trasportano
minori sui «cayucos» (le barche
che portano immigrati in territorio spagnolo) potranno essere
condannati a 12 anni di carcere.
Zapatero ha personalmente promesso inasprimenti di pene per
gli autori di aggressioni sessuali,
abusi e per coloro che favoriscono la prostituzione e le violenze
su minori. I due ministri di fronte al vespaio sollevato dal loro
annuncio, hanno precisato che
l’allungamento dei tempi per la
libertà vigilata non sarà «retroattivo». La vigilanza si allungherà
se i magistrati nutriranno «dubbi ragionevoli» sul fatto che il
carcere abbia «rieducato» i condannati. L’inasprimento riguarda in questo caso prevalentemente, ma non solo, i terroristi
dell’Eta detenuti, Rubalcaba,
considerato il nemico numero
uno dell’Eta per la sua fermezza
contro il terrorismo, ha detto
che chi uccide verrà condannato a 40 anni di prigione e, eventualmente, a 20 anni di libertà
vigilata. Alcuni delitti, in primis
quelli compiuti dai terroristi,
non cadranno mai in prescrizione. Attualmente vengono prescritti dopo 20 anni. Per i condannati in libertà vigilata, ma
tra «le possibilità», si pensa anche ai braccialetti elettronici. I
condannati per terrorismo, una
volta scarcerati, non potranno
trovare alloggio nelle vicinanze
delle abitazioni dei parenti di
persone uccise dalle bande criminali ed estremiste. Clamorosi
casi di cronaca hanno imposto
un intervento di questo tipo.
L’impalcatura complessiva della riforma farà certo discutere anche perché, per la prima volta
da 5 anni, Popolari e socialisti si
sono appunto messi d’accordo
per eleggere il nuovo «Csm» spagnolo. Prima di andarsene però
gli attuali giudici hanno fatto
uno «sgarbo» a Zapatero. Due alti magistrati in quota Pp (destra)
e un indipendente hanno giudicato «grave», in sede disciplinare, il comportamento del Pm di
Siviglia Rafael Tirado. Questo
giudice lasciò in libertà Santiago
del Valle, presunto assassino della piccola Mari Luz che avrebbe
invece dovuto soggiornare nelle
carceri spagnole per aver abusato della figlia. Gli alti magistrati
conservatori lo hanno multato
per 1500 euro mentre quelli progressisti volevano espellerlo. Zapatero si è schierato con i secondi e ha detto ieri di non condividere la decisione del «Csm» e di
aver deciso di incontrare il padre della piccola assassinata, diventato in Spagna, l’alfiere della
lotta contro la pedofilia.
�
Dublin Core
The Dublin Core metadata element set is common to all Omeka records, including items, files, and collections. For more information see, http://dublincore.org/documents/dces/.
Title
A name given to the resource
13. Expresident de la Generalitat de Catalunya
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
2006 --
Type
The nature or genre of the resource
Sèrie
Description
An account of the resource
Sèrie documental que recull la documentació generada a partir de desembre de 2006, com a expresident.
Dublin Core
The Dublin Core metadata element set is common to all Omeka records, including items, files, and collections. For more information see, http://dublincore.org/documents/dces/.
Title
A name given to the resource
Maragall, la malattia la memoria e la politica
Source
A related resource from which the described resource is derived
L'Unità
Language
A language of the resource
Italià
Creator
An entity primarily responsible for making the resource
Maragall, Pasqual, 1941-
Cucchiarato, Claudia
Format
The file format, physical medium, or dimensions of the resource
Textual
Type
The nature or genre of the resource
Entrevista
Subject
The topic of the resource
Alzheimer
Política
Maragall Mira, Pasqual, 1941-
Date
A point or period of time associated with an event in the lifecycle of the resource
2008-09-12
EAD Archive
The Encoded Archival Description is a common standard used to describe collections of small pieces and to create hierarchical and structured finding aids.
Level
The hierarchical level of the materials being described by the element (may be other level too).
Document
Entrevistes